Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia. La terapia con onde d’urto è stata introdotta in medicina per il trattamento dei calcoli renali (litotrissia) e successivamente in campo ortopedico per il trattamento di numerose patologie muscolo-scheletriche. Infatti numerosi studi scientifici dimostrano l’efficacia terapeutica nel trattamento delle tendinopatie inserzionali quali epicondiliti, tendiniti dell’achilleo e del rotuleo: il trattamento con onde d’urto riduce l’infiammazione, riduce la sintomatologia dolorosa mediante l’inibizione dei recettori specifici e migliora la mobilità dell’articolazione trattata.
Gli effetti della terapia con onde d’urto sono:
Le onde d’urto sono indicate nel trattamento delle calcificazioni dei tessuti molli e delle tendinopatie:
Le onde d’urto radiali non sono direzionate su un unico punto ma si irradiano su tutta la superficie trattata. Le onde d’urto focalizzate sono onde la cui energia viene concentrata (focalizzata) su un punto della parte trattata. L’onda d’urto radiale viene generata mediante uno speciale manipolo a forma di pistola. All’interno della canna un proiettile d’acciaio viene lanciato mediante aria compressa a 4-5 bar di pressione contro un trasduttore metallico posto come tappo della pistola. Dalla collisione si genera un’onda d’urto che, attraverso il tappo metallico, si diffonde radialmente nel tessuto trattato.
Le SPINA CALCANEARE E FASCITE PLANTARE 🦶
Vi è mai capitato di soffrirne?
La spina calcaneare è una condizione piuttosto comune causata da una formazione ossea molto piccola nel tallone, che causa dolore e impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane.
Secondo quanto dicono i traumatologi, in generale ne soffre una persona su quattro, ossia tutti hanno un’alta probabilità di soffrire di spina calcaneare.
La fascite plantare, invece, è un disturbo caratterizzato da infiammazione e dolore al legamento arcuato che attraversa la parte inferiore del piede e collega il tallone con la base delle dita dei piedi.
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La
TECAR terapia, che significa letteralmente Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo, è una forma di termoterapia endogena che incontra sempre maggiore consenso in campo medico e fisioterapico per la sua straordinaria efficacia nel trattamento di traumi e patologie dell'apparato muscolo-scheletrico.
La pressoterapia non serve solo a ridurre gli inestetismi della pelle: è una tecnica terapeutica non invasiva, ampiamente utilizzata in ambito clinico (ed estetico) per favorire la corretta circolazione linfatica e venosa degli arti superiori e inferiori.
È conosciuta anche come compressione pneumatica intermittente, consente di migliorare il funzionamento del sistema vascolare e linfatico a livello di arti e addome, e di drenare i liquidi dell’organismo, apportando ossigeno ai tessuti ed eliminando le tossine.
La laserterapia è una terapia fisica largamente utilizzata nel campo della riabilitazione in caso di traumi o dolori articolari.
L’acronimo L.A.S.E.R. significa Light Amplification Through the Stimulated Emission of Radiation, cioè amplificazione della luce attraverso emissione stimolata di radiazioni.
Più semplicemente, il laser funge da sorgente di una radiazione elettromagnetica. Sprigiona, quindi, energia visibile ai nostri occhi come un’onda luminosa.
La laserterapia è quindi una tecnica terapeutica che, applicata sulla nostra cute, si avvale di questa energia per innescare sulla membrana cellulare delle cellule del nostro organismo un cambiamento biochimico verso la guarigione.
Il suo scopo principale, infatti, soprattutto nella fisioterapia, è quello antalgico. La laserterapia antalgica ha l’obiettivo di ridurre ed eliminare il dolore provocato da un’infiammazione e innescare il recupero dell’equilibrio cellulare e tissutale che è stato alterato a causa di traumi o del consumo delle articolazioni.
La magnetoterapia è una tecnica che sfrutta i benefici dei campi magnetici a scopo curativo e riabilitativo di ossa e muscoli.
Serve a stimolare la rigenerazione cellulare e si utilizza soprattutto in caso di fratture che faticano a rinsaldarsi. Ma è utile anche per osteoporosi e dolore muscolare.
La magnetoterapia usa campi elettromagnetici per curare alcune patologie. Si serve di un apparecchio costituito da un solenoide, cioè un avvolgimento elettrico di forma cilindrica percorso dalla corrente, all’interno del quale si genera un campo elettromagnetico, di frequenza variabile (da pochi hertz a qualche migliaio).
Le frequenze utilizzate dipendono dal disturbo da curare: quelle basse stimolerebbero l’attività biologica dei tessuti, mentre le alte avrebbero effetto analgesico. La medicina non ha ancora stabilito in base a quali meccanismi agirebbe la magnetoterapia e, salvo il caso delle fratture, non ha espresso parere su una eventuale efficacia in caso di altri disturbi. Generalmente la magnetoterapia è utilizzata per stimolare la formazione di nuovo tessuto nelle fratture delle ossa.
Le nostre cellule presentano una carica elettrica, che sembrerebbe diminuire in caso di patologie e disturbi di vario tipo. Gli impulsi elettromagnetici servirebbero a ripolarizzare la membrana cellulare, ripristinandone il fisiologico funzionamento. Le onde utilizzate nella magnetoterapia sono del tipo non-ionizzanti e non invasive (non presentano cioè rischio biologico per il paziente e per l'operatore di radiologia) e dunque non vengono assorbite dagli organi o dai tessuti.
La magnetoterapia trova applicazione in tutte le patologie caratterizzate da dolore e infiammazione. Interviene nella cura di disturbi di tipo articolare e reumatico e vi si ricorre in caso di dolori muscolari o distorsioni, osteoporosi, artrosi, artrite, ernia, vene varicose, mal di schiena in generale, formicolii. Ma anche ulcere da decubito, epicondiliti o edema. La magnetoterapia espleta un'azione antinfiammatoria, ha un effetto antidolorifico, migliora la circolazione sanguigna e accelera la calcificazione delle fratture e la cicatrizzazione delle ferite.
Esistono tre tipi di magnetoterapia: statica, a bassa frequenza e ad alta frequenza. Quella statica è la più semplice – ma anche la più blanda – forma di magnetoterapia: consiste nell’applicare direttamente uno o più magneti sulla parte da trattare. La magnetoterapia a bassa frequenza, che genera campi magnetici variabili con frequenze che oscillano tra i 10 e i 200 Hz, è più indicata per favorire la rigenerazione dei tessuti. Con la magnetoterapia ad alta frequenza (o radio frequenza) si raggiungono invece frequenze elevatissime, quantificabili nell’ordine di milioni di hertz (da 18 a 900 Mhz). Queste frequenze radio vengono utilizzate soprattutto per il loro effetto analgesico e antinfiammatorio.
I raggi infrarossi hanno una lunghezza d’onda compresa tra i 7.600-150.000 angstrom ma comunemente in pratica clinica vengono utilizzate radiazioni intorno ai 40.000 angstrom. Scoperti nel 1800 da un astronomo inglese, i raggi infrarossi non sono visibili a occhio nudo (all’interno dello specchio luminoso la banda a infrarossi è quella che immediatamente vicina alla bada rossa della luce visibile), sono raggi a bassa frequenza e capaci di emettere calore. Proprio quest’ultima caratteristica ne ha favorito l’applicazione in campo medico ed estetico.
La sorgente di calore è rappresentata da una lampada a filamento di carbone o tungsteno.
L’effetto principale degli infrarossi è un’azione termica e per questo tale forma di terapia viene utilizzata per preparare il paziente al massaggio o alla kinesiterapia. Il calore blando infatti, ha effetto sedativo e rilassante!
L’applicazione locale viene effettuata per 20-30 minuti con una lampada posizionata a 50-60 cm dalla zona da trattare tenendo conto che questa non deve essere mai urente. La parte da trattare va denudata e le radiazioni penetrano fino a 0,5-10mm sotto la cute.
I raggi infrarossi sono utili per preparazione al massaggio, preparazione alla kinesiterapia, reumatismi articolari, contratture muscolari, dolori muscolari.
L'ultrasuonoterapia è una forma di trattamento comune della fisioterapia che utilizza le onde sonore con frequenza superiore alla nostra soglia di udito. È considerata una terapia termica meccanica che, attraverso la penetrazione delle onde sonore, è capace di ottenere particolari benefici.
La galvanoterapia è la terapia fisica che sfrutta l’azione esercitata sull’organismo dall’applicazione di correnti galvaniche, cioè di correnti continue. Gli elettrodi possono essere di varia forma: a placca, a disco, a oliva, a bottone, a rullo, a manopola essi vengono applicati sulla cute ricoperti di sostanze spugnose e bagnati ripetutamente per evitare danni alla cute stessa. Con il passaggio della corrente continua si hanno fenomeni sensitivi in rapporto alla qualità e alla quantità della corrente stessa e alla speciale sensibilità individuale. Vengono inoltre provocate contrazioni muscolari conseguenti alla stimolazione diretta del muscolo o del suo nervo. L’effetto principale è quello elettrolitico perché i tessuti umani si comportano come un conduttore: la corrente, attraversando i tessuti, determina spostamento di ioni, soprattutto sodio e cloro. La corrente galvanica nella pratica clinica ha azione analgesica sul sistema nervoso centrale e attivatrice sulla circolazione, infatti trova indicazione nel trattamento di nevriti, nevralgie, postumi paralitici di poliomielite anteriore acuta, paralisi muscolari di origine periferica.
La Fisioterapia EcoGuidata (FEG) rappresenta l’evoluzione nella pratica clinica del fisioterapista. Prevede l’utilizzo dell’ecografo a supporto della consulenza fisioterapica e della successiva fase terapeutico-riabilitativa, nell’ambito delle patologie e disfunzioni muscolo scheletriche e nella riabilitazione dermato estetica funzionale. L’ecografo non viene utilizzato per effettuare una diagnosi medica e una refertazione per terzi che rimangono di stretta competenza del medico chirurgo (atto medico ecografico), bensì una diagnosi fisioterapica di tipo funzionale.
Caldo e freddo rappresentano al momento nel campo della Terapia Fisica le risposte di tipo strumentale più importanti e diffuse per combattere il dolore e l’infiammazione.
E’ risaputo che usare il freddo ha un effetto positivo se impiegato subito dopo il trauma (dalla slogatura, alla contusione, alla borsite, ecc.) e si ottiene la riduzione del dolore ed il blocco del travaso ematico.
Si usa invece il caldo per dolori cronici, soprattutto articolari (es : i dolori alla colonna cervicale e lombare).
Oggi la tecnologia e la medicina fisica moderna propongono qualcosa di più della borsa del ghiaccio o della borsa di acqua calda.
In particolare, oggi esiste un innovativo sistema terapeutico che dispone di una doppia sorgente : una ipertermica in grado di generare calore endogeno con conseguente sensibile e rapido innalzamento della temperatura locale e, l’altra criogenica regolabile sino a -18 gradi centigradi, in grado di sottrarre calore anche agli strati profondi con un sistema esogeno.
Si ottiene, attraverso un potente effetto analgesico ed antiinfiammatorio superficiale e profondo, un’ anestesia temporanea della parte sottoposta al trattamento, muscolo , tendine o articolazione. L’azione del freddo si esplica sull’intero processo del dolore e dell’infiammazione:
– rubor e calor ( azione anti-infiammatoria )
– dolor ( azione contro il dolore )
– functio lesa ( azione antimetabolica, vasocostrizione )
La combinazione controllata di vasodilatazione e vasocostrizione indotte selettivamente nei tessuti, consente di sfruttare al meglio e completamente i forti effetti della variazioni termiche imposte localmente.
Lo shock termico è efficace nelle prime fasi della riabilitazione per la rapida risoluzione del dolore, la riduzione del gonfiore, migliora la mobilità articolare e per l’inserimento nelle fasi successive.
Forti escursioni termiche stimolano il microcircolo, il tessuto connettivo, tendineo ed i tessuti articolari, dando vita ad un forte effetto antalgico.
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