Il sintomo principale della pubalgia è il dolore localizzato sul pube e/o sull’inguine. Infatti il termine pubalgia deriva dall’unione delle parole pube e algia. Il dolore può irradiarsi sulla regione addominale e/o adduttoria (interno coscia), fino alla zona perineale. A volte il dolore può essere associato ad una sensazione di incompleto svuotamento vescicale (tenesmo vescicale): il paziente ha la sensazione di dover urinare anche se la vescica è completamente vuota.
Nelle forme lievi il dolore compare all’inizio dell’attività fisica e scompare con il riscaldamento. Nelle pubalgie più gravi il dolore è continuo e si acutizza con movimenti esplosivi come ad esempio lo scatto nella corsa, un brusco cambio di direzione, il calciare.
Le cause della pubalgia possono essere numerose, ne sono state identificate più di 70. La causa principale è il sovraccarico funzionale sull’inserzione pubica dei muscoli adduttori (dal basso) e dei muscoli addominali (dall’alto). Il sovraccarico può essere causato da uno squilibrio posturale, responsabile di anomale tensioni muscolari: un’asimmetria del bacino o degli arti inferiori, una lordosi lombare eccessiva, uno squilibrio muscolare tra adduttori e addominali che possono presentarsi contratti o deboli, muscoli posteriori della coscia retratti e poco elastici, una artrosi dell’anca o del bacino.
Altri fattori che possono favorire l’insorgenza della pubalgia sono: calzature inadeguate, superfici di allenamento non ideali, un allenamento eccessivo ed errato.
Anche le donne in gravidanza possono soffrire di pubalgia: la causa è la lassità della sinfisi pubica dovuta al marcato rilascio dell’ormone relaxina che rende l’articolazione più lassa.
Per diagnosticare la pubalgia è necessaria una visita con un medico ortopedico o fisiatra o una valutazione con un fisioterapista specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici. Si giunge ad una diagnosi di pubalgia attraverso:
Quando il dolore aumenta con il movimento è necessario ridurre l’attività sportivo.
Nella fase acuta sarà necessario ridurre l’infiammazione e la sintomatologia dolorosa con sedute di crioultrasuoni, laserterapia ad potenza, tecarterapia e/o ipertermia. Le onde d’urto focali sono molto efficaci per ridurre l’infiammazione sull’inserzione pubica. Fondamentale è la massoterapia decontratturante dei muscoli adduttori per ridurre le tensioni.
Una volta ridotta la sintomatologia dolorosa, il fisioterapista interverrà con un programma riabilitativo che prevede:
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